Banche e blockchain: un connubio che si sta imponendo e che delinea il futuro innovativo del settore finance. La blockchain può rivoluzionare l’ambito bancario, rendendo più veloci e più sicuri processi come bonifici e pagamenti, riducendo la possibilità di errori, frodi e problemi legati ad attacchi di natura cyber.
Tuttavia, permane ancora una certa resistenza da parte del management nei confronti di tale tecnologia, avvertita come complicata, costosa e forse ancora non del tutto chiara. Oltre all’avanzamento tecnologico, serve quindi un vero cambiamento culturale affinché il rapporto tra banche e blockchain si concretizzi e si faccia più solido. Attualmente, l’emergenza sanitaria da coronavirus ha sicuramente stimolato l’apertura verso la digitalizzazione e le nuove tecnologie, favorendo il percorso verso il cambiamento.
Approfondiamo quindi il legame tra banche e blockchain, capendo lo stato dell’arte dei progetti in Italia e l’impatto che hanno nel mondo bancario.
La tecnologia blockchain negli ultimi anni ha attratto le attenzioni di scienziati e politici, diventando oggetto di sperimentazioni sia dal punto di vista tecnico che da quello normativo. A fine 2018, il Mise – Ministero per lo sviluppo economico ha nominato una task force di esperti del tema per arrivare all’implementazione di una strategia nazionale che delinei le possibili applicazioni di questa tecnologia e le possibili regole per normarla in modo adeguato.
La blockchain è interessante perché permette di aumentare trasparenza, velocità e affidabilità nei processi. Si basa su una serie di “nodi” in cui vengono distribuiti (e registrati) le informazioni (i dati) di un procedimento. Tali “nodi”, una volta validati, non possono essere modificati e nemmeno cancellati senza il consenso dell’intera rete; inoltre, ciascuna informazioni presente su questo “registro distribuito” è completamente tracciabile ed è possibile ricostruirne l’esatta provenienza
Ne deriva un alto livello di affidabilità, per cui la blockchain può trovare applicazione anche nei processi più delicati, che coinvolgono i dati più sensibili e strategici.
Il mercato ha intuito le opportunità che l’utilizzo di questa tecnologia può portare. Secondo l’Osservatorio blockchain & distributed ledger del Politecnico di Milano, nel 2019 in tutto il mondo sono stati avviati 488 progetti legati alla blockchain: un dato che fa registrare una crescita del 56% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la maggior parte di queste iniziative sono a livello sperimentale o addirittura nella fase embrionale dell’annuncio.
In Italia, nel 2019 la spesa per la blockchain è salita a 30 milioni di euro, con una crescita del 100% rispetto all’anno precedente. Il terreno più fertile è risultato essere il settore finance, oltre all’ambito assicurativo.
Come rivelano i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, gli aspetti di questa tecnologia che più risultano vantaggiosi, anche nel rapporto banche e blockchain, sono:
Con la blockchain aumenta infatti la trasparenza, perché ogni fase del processo è tracciato e non può essere modificato o rimosso a posteriori. Inoltre, questa tecnologia permette di non avere intermediari, per cui il processo riguarda direttamente la banca e il suo cliente, il fornitore o il partner, senza coinvolgimento di “enti centrali”. Una condizione che consente alle banche di velocizzare le procedure, in particolare relativamente ai pagamenti, riducendo allo stesso tempo i costi legati alle operazioni.
Il report dell’Osservatorio sottolinea che i progetti di blockchain sono legati principalmente ai pagamenti, un ambito seguito dalla gestione documentale e dalla supply chain. Un dato supportato anche da una ricerca di Accenture, che indica come i casi d’uso particolarmente interessanti relativi a banche e blockchain riguardino:
Un ulteriore vantaggio che rende strategico il connubio banche e blockchain è dato anche dalla sicurezza. Dal punto di vista della data protection infatti, la blockchain garantisce un livello di affidabilità maggiore rispetto a sistemi più tradizionali. Sebbene sia da sfatare il mito che vuole questa tecnologia immune agli attacchi cyber, va sottolineato che è estremamente difficile comprometterla, proprio perché le informazioni sono distribuite in più blocchi validati.
È evidente quindi l’interesse delle banche verso la tecnologia blockchain. Tuttavia, nel settore finance permane una certa resistenza nei confronti dell’innovazione.
I fronti critici principali da superare relativamente a questa tecnologia sono al momento una normativa ancora confusa, gli alti costi di implementazione e, soprattutto, una non approfondita conoscenza (a volte limitata al semplice “sentito dire”) di questa tecnologia. Si può ipotizzare però, dato l’aumento delle sperimentazioni e la crescita di consapevolezza sul tema, che in futuro questa tecnologia troverà piena applicazione nella quotidianità delle banche. In Italia poi, la situazione d’emergenza legata al coronavirus ha certamente favorito una maggiore propensione del settore bancario verso la digitalizzazione, generando una forte accelerazione verso l’innovazione dei processi. Da questa spinta ci si può aspettare che tutte le nuove tecnologie, come la blockchain, trovino una maggiore radicalizzazione su tutto lo scenario internazionale.