Cessione del quinto e intelligenza artificiale: come funziona

Operation Management | 19, feb 2021

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Cessione del quinto e intelligenza artificiale sono temi che, rientrando in due piani semantici differenti, apparentemente non hanno nulla in comune. In realtà, questa particolare tipologia di credito al consumo riservata a chi abbia uno stipendio o una pensione trova nell’intelligenza artificiale (AI) un potente strumento che, attraverso le sue tante declinazioni (machine e deep learning, natural language processing, computer vision, realtà virtuale ecc.), riesce a estrapolare dall’ampio ecosistema dei Big Data informazioni essenziali per il business. E questo vale anche per quelle che ruotano attorno a una pratica di cessione del quinto.

Il punto di confluenza tra questi due mondi, quindi, deriva dalla possibilità di applicare l’intelligenza artificiale sia nella fase di istruttoria della cessione del quinto sia in quella successiva di gestione. Soprattutto con riguardo alla prima, l’importanza di poter attingere a informazioni quanto mai esaustive sul merito creditizio del cliente e sulla situazione economico-patrimoniale dell’azienda in cui lavora il dipendente è stata sottolineata più volte dalla stessa Banca d’Italia. Un’esigenza alla quale l’AI può rispondere in maniera accurata e puntuale.

 

Cessione del quinto e intelligenza artificiale, come funziona

La cessione del quinto può avvalersi dell’intelligenza artificiale, perciò, sin dalle fasi di verifica iniziale, automatizzando processi che altrimenti bisognerebbe svolgere in modo manuale.

Le richieste che pervengono alla rete di agenti possono essere incrociate direttamente con le aziende censite nel sistema informativo della banca. Eventualmente, tramite l’acquisizione di report CRIF (Centrale Rischi Finanziari), è possibile valutare se l’azienda, vale a dire il datore di lavoro del richiedente, sia “meritevole” o meno, o se la sua esposizione creditizia possa preludere a una situazione futura di default. Analogo discorso vale per il consumatore e per il nucleo familiare di appartenenza.

L’AI è in grado di combinare insieme velocemente dati storici su prestiti e mutui attivi, carte di credito intestate, abitudini pregresse rispetto alle situazioni debitorie e così via. Nel caso in cui si tratti di un dipendente pubblico o di un pensionato, questa tipologia di accertamento ovviamente è l’unica da appurare, stante l’impossibilità di fallimento del datore di lavoro (ente pubblico) o dell’istituto di previdenza.

 

Il ruolo dell'AI nell'automazione dei processi di Quality Check

Oltre alla fase di istruttoria, anche quella di gestione della pratica di cessione del quinto trova nell’intelligenza artificiale un alleato prezioso. In particolare, i processi di Quality Check prevedono una serie di task che, se affidati a strumenti tradizionali, risulterebbero assai onerosi e dispendiosi in termini di tempo ed energie profuse. Rientrano fra questi task, solo per fare qualche esempio:

  • la verifica delle firme originali in tutto il fascicolo;
  • la verifica della completezza della documentazione necessaria a ottenere il prestito;
  • la verifica della presenza dei documenti del richiedente;
  • le eventuali segnalazioni di anomalie;
  • la gestione di integrazioni o di correzioni.

L’AI, con l’ausilio anche di appositi sistemi RPA (Robotic Process Automation), consente di automatizzare questo flusso documentale. Motivo per il quale istituti di credito e finanziarie sempre più spesso si affidano a società in outsourcing che possono mettere in campo tecnologie idonee a ottimizzare in chiave end-to-end tutte le fasi nella gestione della pratica.

 

Cessione del quinto, intelligenza artificiale e competenze verticali

Il connubio tra cessione del quinto e soluzioni di intelligenza artificiale comporta inoltre che l’outsourcer scelto, insieme alle tecnologie AI, possegga anche competenze di processo e organizzative verticali. È fondamentale che nell’affiancamento siano coinvolte anche risorse umane con skill verticali nel settore specifico del Finance e del Banking. L’automazione e la classificazione delle pratiche di cessione del quinto attuate grazie all’intelligenza artificiale devono in definitiva trovare un punto di equilibrio con fattori quali formazione e competenza. In tal senso, gli outsourcer incaricati svolgono un ruolo strategico e non soltanto operativo, poiché si collocano in veste di partner con cui le aziende committenti possono incrementare efficienza e produttività. Risultati che hanno fra i due esiti più rilevanti l’abbassamento del time-to-market, con la conseguente maggiore tempestività nella risposta e nell’erogazione del prestito, e la riduzione drastica del contenzioso. Quest’ultimo, è bene ricordarlo, è uno dei principali problemi che intervengono quando la cessione del quinto non segue standard elevati di qualità nelle fasi di istruttoria e di verifica che preludono all’erogazione.

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